Emotività
E' luogo comune che la gioia sia legata alla giovinezza e la tristezza caratterizzi piuttosto la vecchiaia, gli anziani finiscono così con l' immedesimarsi in tale stereotipo. Sicuramente è vero che per l'anziano vi sono più perdite e lutti insostituibili, cambiamenti radicali di vita quali il pensionamento, la riduzione dell'autonomia fisica, tuttavia occorrerebbe cercare di ampliare le attività e gli interessi sociali.
La competenza emozionale non è infatti compromessa dall'invecchiamento ma è legata alla salute mentale complessiva.
L'anziano di solito ama raccontare la sua vita e il suo precedente lavoro, si dovrebbe quindi imparare ad ascoltarlo senza interrompere per comprendere se il soggetto ha ancora una volontà di vivere una vita piena, se ha progetti futuri, se riesce a fare tutto ciò che vorrebbe, quali emozioni positive o negative influenzano nella sua giornata.
In alcuni casi l'invecchiamento porta una rigidità caratteriale che influisce sulla sua capacità di provare empatia verso gli altri. Per difendersi può adottare il distacco che lo porta tuttavia ad isolarsi sempre di più dagli affetti, può anche succedere che assuma un comportamento egocentrico spesso descritto "come tornare bambini" concentrandosi cioè solo sui propri bisogni e sugli affetti più vicini ma solo perché teme di rimanere solo. In generale l'anziano tende a vivere in modo amplificato le situazioni e le emozioni che lo coinvolgono in prima persona.
Un lavoro mirato sulle emozioni deve:
stimolare la percezione dei diversi stati emotivi
potenziare il ricordo e la conoscenza delle diverse emozioni
rinforzare memoria e linguaggio per esprimere le emozioni provate
sollecitare la condivisione
Per le emozioni è fondamentale l'accettazione che non significa subire passivamente ma riuscire in modo attivo a dire si all'emozione presente dentro di noi, infatti, ogni emozione è ok è il comportamento che segue che può essere sbagliato.
Non si è colpevoli delle proprie emozioni ma si è responsabili dei comportamenti che si sceglie di attuare.
Comments